sabato 21 aprile 2012

Una storia infinita



Una storia infinita
Venerdì 21 aprile 2012, arrivati alla stazione di  Porta Nuova ci comunicano che il treno delle 16,20 per Bardonecchia è soppresso a causa dell’investimento di una persona a Collegno.
Questo dramma si sta verificando sempre più di frequentemente. Quando si è in mezzo alla bufera si tende a vedere tutto nero e sembra che non ci siano vie d’uscita. E’ compito di ognuno di noi ricordare a chiunque si trovi in queste condizioni che, dopo la bufera, arriva sempre il cielo sereno. Chi la dura la vince.
Ma torniamo a noi. Dopo una lunga attesa in stazione, una dipendente delle ferrovie ci comunica che in Corso Vittorio Emanuele angolo via Sacchi ci attendono tre bus che ci porteranno fino a Bussoleno. In 150-200 persone ci rechiamo nel punto prestabilito ma, con amara sorpresa, non c’è alcun mezzo ad attenderci.
Il compagno di sventura/viaggio Rocco, non fidandosi - a ragion veduta - dello scarso servizio clienti di Trenitalia, decide di tornare in stazione e dopo circa mezz’ora ci telefona per comunicarci che gli altoparlanti hanno diffuso la notizia che il punto di partenza dei bus è in Corso Vittorio angolo Piazza Carlo Felice. Ovviamente, non è stato inviato alcun dipendente di Trenitalia a comunicarci la variazione. Lo fanno o lo sono????? Abbiamo la risposta: lo sono!!!!!!
Grazie a Rocco, inizia la transumanza fino al punto di partenza dei pullman in Piazza Carlo Felice.
Non appena arrivati, scopriamo che un bus è già partito alla volta di Bussoleno, con il suo carico di 54 poveri pendolari, da noi molto invidiati per l’inaspettata fortuna. Attendiamo lungamente l’arrivo degli altri due bus. Nel frattempo molti pendolari decidono di ricorrere ai taxi per rientrare a casa, investendo interamente il bonus che avrebbe dovuto indennizzarli per un lungo  anno di patimenti e di sofferenze subite.
Abbandonati a noi stessi, valutiamo il da farsi. E se bloccassimo Corso Vittorio Emanuele??
No!! Anche gli altri cittadini hanno diritto di fare ritorno alle loro case.
Decidiamo allora di andare in massa al punto di informazione di Trenitalia per ricordare loro quanto siano incapaci a gestire non solo i casi straordinari ma anche quelli ordinari (vi ricordate i disagi per gelo e la neve di questo inverno?).
Stiamo attraversando in massa Corso Vittorio Emanuele quando un ferroviere ci comunica che dobbiamo andare tutti alla Stazione Fermi della Metropolitana dove troveremo dei bus per Bussoleno. 
Rocco saggiamente decide di rimanere in stazione e ci manteniamo in contatto telefonico.
Oltre 100-150 persone, tra i quali una coppia di francesi carichi di bagagli, seguono le indicazioni del ferroviere. Arrivati alla stazione Fermi, l’ennesima sorpresa: dei bus neanche l’ombra.
Ovviamente non abbiamo neanche trovato un ferroviere al quale chiedere informazioni.
Dopo aver nuovamente ricordato Trenitalia nelle nostre preghiere, telefoniamo a Rocco che ci comunica che il treno per Susa delle 18,45 è sul binario e …..forse……partirà in orario.
La maggior parte dei bistrattai pendolari decide di percorrere a piedi il chilometro che li separa dalla stazione di Collegno, non senza amabilmente ricordare nei loro pensieri i progettisti del metrò e gli amministratori locali che hanno licenziato un’opera senza che ci fosse l’interconnessione tra la linea metropolitana con la linea ferroviaria.
Chiaramente i due francesi ed i loro bagagli sono rimasti alla stazione Fermi del metrò nella vana attesa dei fantastici mezzi sostitutivi della ferrovia. Saranno ancora la?? Certo che per un po’ non li rivedremo in Italia e sicuramente si prodigheranno, a ragion veduta, a decantare con i loro connazionali il nostro mirabile servizio ferroviario. Forse si chiederanno se è il caso di realizzare il TAV con un paese che non riesce a gestire la propria rete ordinaria. Forse si chiederanno come mai in Italia c’è chi viaggia su treni ad alta velocità su linee dedicate (dopo avere consumato un’infinità di fertile terreno agricolo ed una ingiustificata somma di risorse pubbliche pagate dai contribuenti, la maggior parte dei quali non utilizzerà mai questi servizi) e c’è chi viaggia su treni con carrozze vergognosamente sporche, calde d’estate e fredde d’inverno, con servizi “igienici” sempre senz’acqua, con buona parte delle porte rotte, ecc…...
Arrivati in prossimità della stazione di Collegno, sentiamo lo stridore dei freni di un treno che per noi, poveri pendolari, corrisponde allo sparo di partenza delle gare agonistiche.
Il più giovane prende subito il comando della corsa. Ha il mandato, una volta arrivato in stazione, di sdraiarsi sui binari davanti al treno al fine di consentire anche al più lento di noi di arrivare in tempo utile.
Nell’arrivare sudati ed ansimanti in stazione ci accorgiamo che il treno, che ha dato l’avvio alla corsa, ha come destinazione Torino. Che sfiga.
I binari sono cosparsi di polvere di calce e, purtroppo, si intravede ancora qualche piccola traccia di resto umano. Davanti questo macabro scenario, il nostro pensiero va a quel povero uomo che ha deciso di porre fine alla propria esistenza in modo così terribile.
Gli altoparlanti annunciano un treno in transito. Ed ecco che arriva un TGV, praticamente vuoto, che sfreccia a tutta velocità innalzando un’enorme nuvola di polvere di calce non priva, sicuramente, di qualche cellula umana.
Dopo questa inaspettata benedizione, rivolgiamo nuovamente il pensiero a Trenitalia. Ci guardiamo negli occhi e ribadiamo il concetto: non lo fanno, lo sono!!
E’ mai possibile che siano utilizzate delle polveri disinfettanti in stazione, sapendo che un qualsiasi treno in transito avrebbe sollevato un “polverone”??

Dott. Guariniello aiutaci tu.

Non abbiamo tempo di riprenderci dallo shock che un treno merci in transito completa la benedizione. A nostra volta completiamo la benedizione di Trenitalia.
Arriva finalmente il treno per Susa. Evviva. Siamo anche fortunati: riusciamo a sederci, anche se un po’ “impolverati” e puzzolenti per l’inutile sudata causata dall’altrettanto inutile corsa finale.
Arrivati ad Avigliana salgono sul treno gli “invidiati” pendolari che sono riusciti a prendere il bus in partenza da Torino per Bussoleno.
Ancorché non impolverati e sudati, sono traumatizzati da un allucinante viaggio in pullman svoltosi nel caotico traffico di una Torino, particolarmente congestionata a causa dello sciopero dei mezzi pubblici.
Ma non dovevano portarli fino a Bussoleno??? Mistero…
Arrivati a Bussoleno alle 19,50, saluto e ringrazio il buon Rocco. Senza di lui saremmo ancora alla stazione Fermi a tener compagnia alla coppia di francesi.
Quanti altri suicidi sono ancora necessari affinché Trenitalia riesca ad affinare delle soluzioni accettabili al riproporsi di eventi simili?? Quanti altri suicidi sono ancora necessari affinché Trenitalia-Forze di Polizia-Magistratura riescano ad organizzarsi in modo da rendere più celere la riattivazione della linea??

Comitato Pendolari della Stazione di Susa
Adriano Favot